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Il mental training sportivo e la peak performance

Lo sport ad alto livello è competizione, ricerca di miglioramento di sé e della propria performance, l’occasione per confrontarsi coi propri limiti e con i propri progressi, è dedizione, impegno e motivazione. Oltre agli atleti popolari che lo praticano ad alti livelli esistono molti atleti semiprofessionisti di discipline anche meno conosciute e sportivi amatoriali che impiegano diverse ore al giorno ad allenarsi per gareggiare e raggiungere alte prestazioni. L’età degli atleti si sta innalzando, oggi ce ne sono molti di oltre trent’anni che continuano a gareggiare ottenendo ottimi risultati, questo soprattutto nei tipi di sport dove è richiesta molta disciplina e forza mentale. Negli sport di endurance per esempio ci sono atleti che a quarant’anni ottengono i traguardi migliori della loro carriera sportiva. Per ottenere risultati eccellenti oltre ad essere allenati, bravi, fortunati bisogna essere anche mentalmente preparati.

Cos’è la forza mentale? Perché è così importante?

Nello sport oltre all’allenamento fisico c’è tanto lavoro “di testa” perché l’attività sportiva richiede impegno, capacità di sopportare la fatica, la pressione emotiva, e quando arriva anche la sconfitta rialzarsi e riprovare di nuovo. A parità di preparazione fisica quello che fa la differenza per un atleta è proprio la sua preparazione mentale. Così come per la preparazione fisica ci vuole un tecnico, un allenatore, per la preparazione mentale ci vuole uno psicologo dello sport che trasmetta all’atleta delle tecniche adeguate affinché acquisisca consapevolezza delle proprie risorse, per svilupparle e fortificarle facendole diventare ancora più funzionali. Con l’allenamento mentale l’atleta può intraprendere un percorso di conoscenza di se stesso, acquisire consapevolezza delle proprie risorse, migliorare il livello di autostima e comprendere come corpo e mente interagiscono per ottenere una piena realizzazione delle proprie potenzialità. Ridurre l’ansia, reagire alle emozioni negative della sconfitta, prepararsi alla gara, recuperare da un infortunio negli atleti è possibile grazie a un lavoro di mental training mirato sulla singola necessità. Le tecniche di rilassamento e focalizzazione, il goal setting, la pratica della visualizzazione, il self-talk, le tecniche di Minfulness, vengono utilizzate con l’atleta dopo aver approfondito le esigenze individuali e gli obiettivi da raggiungere con il fine ultimo di ottenere una peak performance.

Cos’è la peak performance?

La peak performance è generata dallo stato di flow, l’atleta che si trova in stato di flow compie il gesto atletico in modo fluido, spontaneo e creativo, in totale assenza di preoccupazione, distrazione e completa sicurezza nelle proprie abilità. Questo stato mentale, fisico ed emotivo lo conduce alla peak performance. Il flow è un’esperienza piacevole, durante la quale si perde la cognizione del tempo e tutto ciò che non attiene alla prestazione sportiva sembra svanire. La caratteristica principale è la sensazione di gioia spontanea, addirittura di esaltazione. L’atleta si sente estremamente bene, si identifica fino in fondo con ciò che sta facendo, l’attenzione è indirizzata verso la prestazione, esprime un controllo estremamente forte su ciò che sta facendo, le sue reazioni sono in armonia con i cambiamenti e le esigenze della prestazione, il flow si presenta nella zona nella quale gli individui sono ispirati ad esprimere completamente il proprio talento. Non esiste una ricetta magica universale per ottenerlo, piuttosto il massimo risultato si ottiene testando le diverse tecniche mentali soggettivamente trovando quella più adatta alle singole esigenze e al raggiungimento dell’obiettivo, con l’allenamento mentale ripetuto nel tempo le tecniche fluiscono automaticamente esattamente come accade con il gesto atletico.

EMDR e peak performance

Una tecnica molto interessante si avvale del protocollo EMDR peak performance ideato da Lendl & Foster. Grazie al lavoro fatto con questo strumento l’atleta sperimenta cosa vuol dire provare un’esperienza sensoriale integrata di successo. Il protocollo permette di migliorare le risorse individuali già presenti o di acquisirne nuove al fine di aumentare il grado di efficacia nelle prestazioni sportive future da parte dell’atleta. Le risorse utilizzate spaziano dal “luogo tranquillo” al “consulente interiore” a “visualizzazione successi passati”, “interiorizzazione del team di supporto” e la “stanza mentale”.
Il lavoro con le tecniche EMDR può agire in maniera integrata su diverse aree: concentrazione, livello ottimale di attivazione per le massime prestazioni, tenacia, rilassamento e attivazione, controllo dei pensieri negativi, uso dei pensieri motivanti, gestione degli stati emotivi negativi. Il lavoro si focalizza sulle aspirazioni e sui successi futuri dell’atleta, esplora il suo sviluppo e quello della sua carriera nel breve termine, e mira a fargli apprendere le giuste tecniche per ottenere la peak performance.